Il compito in classe


Anche il compito in classe e' un momento che va curato molto bene: e' qui che l'alunno esercita al massimo le sue capacita'.
Intanto cercavo di arrivare in classe qualche minuto prima degli allievi, se era possibile, e dividevo i banchi in file (vedere poi perche'); poi cominciavo a scrivere il testo sulla lavagna (sono contrario alla distribuzione di fotocopie che servono solo a sprecare carta) Intanto dicevo agli alunni:
"Chi ha bisogno di uscire esca subito: durante il compito non si esce, per evitare tentazioni di portare fuori il compito; al massimo puo' uscire una sola persona e per motivi gravi; intanto che scrivo approfittatene anche per procurarvi la merenda dai distributori automatici"
Terminata la scrittura e tornati tutti gli alunni, dopo alcune parole di commento al testo, cominciava il compito: gli alunni potevano usare il proprio libro di testo ed il proprio quaderno, mentre era assolutamente vietato comunicare con i compagni
In questro modo gli alunni curano meglio il quaderno in previsione dei compiti ed inoltre, per avere dei buoni compiti che li impegnino, basta dare esercizi piu' di tipo teorico che pratico e la didattica ne guadagna
Nei primi minuti del compito disegnavo sull'agenda la pianta della classe con la disposizione dei banchi per il compito e con il nome di ogni alunno sul suo banco come ad esempio

Ora cercavo di porre la massima attenzione a che gli alunni non copiassero, passando in mezzo ai banchi e controllando che gli alunni procedessero nel loro lavoro, dando magari una spintarella a chi ne aveva bisogno per partire o a chi si era "bloccato" (piccola pero', perche' il compito deve essere fatto dall'alunno e non dal docente); inoltre se qualcuno voleva farmi una domanda sul testo doveva farla a voce alta in modo che la risposta (se potevo rispondere) servisse a tutta la classe
Dalla mia esperienza ho visto che gli alunni tendono a passare il compito soprattutto quando hanno finito e si annoiano, quindi, se notavo qualche passaggio, nei compiti successivi mettevo qualche esercizio aggiuntivo con calcoli piuttosto lunghi in modo da impegnare anche i migliori per le intere due ore del compito
Qualche minuto prima della campanella avvertivo gli alunni che il tempo era quasi scaduto e, se qualcuno non fosse riuscito a riscrivere il compito in bella copia, doveva scrivervi sopra:
esercizio numero tot: vedere brutta copia
Quindi, al suono della campanella, ritiravo i compiti.
Per la correzione rimettevo i compiti in fila secondo la disposizione a file scritta nell'agenda:
alunno 1
alunno 2
alunno 3
alunno 4
........
in questo modo, correggendo, riuscivo ad accorgermi di chi avesse copiato e quanto
Infatti e' piu' facile "passare" un esercizio lungo la fila che da una fila all'altra e basta guardare gli errori ripetuti su compiti adiacenti tipo due persone che sbaglino scrivendo
x+x2=x3, oppure 3·2=5
inoltre nei compiti ove ci sono questi errori ci si rende subito conto se sono copiati oppure no guardando se coincidono o meno i passaggi termine a termine
In questo modo ci si rende conto delle copiature e si valuta piuttosto severamente il compito, e si puo' provvedere nel compito successivo magari spostando i "colpevoli" ai capi opposti della classe. Ho visto molto raramente compiti senza errori

Ricordo inoltre che, nella media quadrimestrale sullo scritto, scartavo il voto peggiore facendo la media fra i due voti migliori per evitare, al terzo compito del quadrimestre, di trovarmi con meta' classe
Una giornata "no" puo' capitare a tutti e a me sembra piu' giusto togliere il voto peggiore a tutti piuttosto che fare i giochi di prestigio per togliere un votaccio all'alunno che ha fatto bene tutto l'anno ed ha bucato un compito

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