Eravamo circa alla meta' degli anni 70 ed insegnavo matematica applicata ad un Istituto Tecnico Commerciale a Cagli. Avevo una classe quarta molto intelligente, ma piuttosto svagata e poco disposta ad impegnarsi seriamente. Era un venerdi' di meta' marzo e cercavo di spiegare appunto le probabilita' ed i primi rudimenti di statistica. La classe non solo non mi seguiva, ma sembrava occupata in altre faccende: osservando con piu' attenzione mi sono accorto che l'impegno degli alunni era di compilare un pacco di schedine del totocalcio. Sequestro le schede, faccio una paternale, e provo a riprendere l'argomento, ma mi accorgo che lo scrivere di nascosto le schedine continua. Capisco che l'argomento teorico e' noioso e che sarebbe inutile insistere, mi viene un'idea: dico alla classe: "Visto che volete fare la schedina, almeno facciamola con metodo statistico applicando la probabilita' soggettiva: Lupini venga alla lavagna e scriva la prima partita. Ora vi chiamero' uno per uno: se pensate che vinca la prima squadra Lupini fara' un segno sulla casella dell'uno se pensate che vinca la seconda il segno verra' fatto sulla casella del due. Se pensate ad un pareggio facciamo due segni, uno sull'uno e l'altro sul due Alla fine contiamo i segni e facciamo la percentuale fra i segni dell'uno e tutti i segni: se la percentuale e' superiore al 70% mettiamo 1, se e' inferiore al 30% mettiamo 2 e se invece e' compresa fra 40% e 60% mettiamo x; negli altri casi mettiamo entrambe i risultati (se ad esempio viene tra 30% e 40% mettiamo x 2, se viene tra 60% e 70% mettiamo 1 x)" Attirata cosi' la loro attenzione ho chiarito meglio il concetto di probabilita' soggettiva e, quando hanno capito bene, abbiamo compilato la schedina, fatte le percentuali e completato un sistema giusto in tempo prima che suonasse la campanella. Appena finito Lupini e' saltato su: "Adesso fuori 200 lire per uno che ce lo giochiamo". Cosi' ognuno di noi ha tirato fuori le 200 lire Il lunedi' successivo appena arrivato a scuola sono stato circondato dagli alunni: avevamo fatto un 12 e qualche 11; ricordo che la vincita era di circa 400.000 lire (in pratica piu' del mio stipendio di due mesi); il genitore di un alunno si incarico' di ritirare la vincita ad Ancona ed a trasformarla in calcolatrici elettroniche: una per ogni alunno della classe ed una per me. Da notare che le calcolatrici erano molto costose e da poco avevano cominciato a circolare in Italia. Misi in un cassetto il mio regolo calcolatore e preparai la lezione successiva sull'uso della calcolatrice Quella fu l'unica volta che vinsi qualcosa al totocalcio |